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domenica 20 marzo 2016

Passamano, il negozio dove “l’acquisto” non si paga

Immaginate di entrare in un negozio, trovare un articolo che vi interessa e non pagarlo. Nella maggior parte dei casi vi arresterebbero, ma da Passamano a Bolzano, questo è concesso. Perchè, vi chiederete? Per combattere gli sprechi, attraverso la donazione di oggetti che non si usano più, evitando la loro inutile distruzione. Permettere, quindi, il riutilizzo di cose superflue per qualcuno, ma necessarie per altri. Moda e Style ha intervistato per voi Alessandro Borzaga (nella foto che segue), ideatore e presidente di Passamano.

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Come e quando nasce Passamano?
Passamano nasce alla fine del 2011 da un gruppo di ambientalisti aderenti al movimento Decrescita Felice e al movimento Transition Town, che si sono trovati per mettere in piedi un progetto controcorrente sul territorio, stanchi e insoddisfatti della sola attività di controinformazione o delle continue battaglie contro le opere devastanti. Dopo aver preso in considerazione molte idee, decidiamo di ispirarci a un format dei negozi gratuiti presenti in Austria e in Germania, per aprirne uno a Bolzano. Io avevo la possibilità di mettere a disposizione un negozio vuoto, con la sola condizione che venissero pagate le spese condominiali.
Il 14 aprile 2012 abbiamo ufficialmente inaugurato Passamano, che ha riscosso un’incredibile successo, grazie alla presenza di centinaia di persone, che hanno donato oggetti di tutti i tipi, oltre a libri, vestiti, giocattoli, piccoli elettrodomestici, articoli di elettronica e molto altro.

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Come funziona per chi deve portare i suoi oggetti e chi è interessato a ritirare?
Da una parte ci sono donatori che svuotano le loro cantine o i loro armadi, portando più o meno tutto quello che vogliono. Requisito importante per noi è che l’oggetto donato sia  in buono stato e non obsoleto come per esempio i vecchi televisori a tubo catodico o computer troppo datati, quindi non in grado di supportare l’attuale tecnologia. Per il resto accettiamo di tutto, come cui vestiti, libri, suppellettili casalinghi, giocattoli, articoli di elettronica e sportivi.

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(nella foto: Enrico Bassi, vice presidente, Alessandro Borzaga presidente, Andrea Gullotta segretario, Cristina volontaria)

E poi ci sono i visitatori…
Che possono ritirare fino a 5 oggetti. Oltre il quinto articolo è richiesta un’offerta di €0,50 a pezzo.
Cosa non si può portare?
Non avendo a disposizione una superficie molto estesa, non possiamo accettare oggetti ingombranti come frigoriferi, armadi e divani perché non c’è posto. Ogni tanto arrivano strani elettrodomestici degli anni 60 o 70 o apparecchiature elettroniche il cui utilizzo, a parer nostro, è incomprensibile.

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(Nella foto: Fatma Jabri, volontaria)

In che modo sostenete i costi e le spese del negozio?
Attraverso le offerte lasciate dai nostri visitatori.
Esistono altre realtà come la vostra in Italia?
Si, esiste un altro negozio Passamano a Caserta, identico al nostro, con lo stesso statuto e regolamento.
E’ possibile, se si come, aprire un negozio Passamano?
Certamente. Innanzitutto è necessario disporre gratuitamente di un locale commerciale, donato da un privato o da un ente pubblico. Inoltre bisogna organizzare  il team di lavoro, di norma composto da 5/10 persone, tutte volontarie, perchè questa attività non prevede, per la sua natura, un pagamento.

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Perchè avete creduto in questo progetto e quale obiettivo vi ponete nei confronti di chi si rivolge a voi?
Abbiamo creduto in questo progetto da un punto di vista ecologico, perché è assolutamente necessario riutilizzare gli oggetti che sono ancora in buono stato per evitare che vengono inceneriti, creando danni all’ambiente. In questo modo entriamo in gioco noi, ritirandoli per evitare che vengano distrutti o buttati. Crediamo inoltre nella solidarietà, nella condivisione, poichè esistono molte persone, molti nuclei famigliari che non possono permettersi di acquistare abiti, libri ed elettrodomestici. Grazie al nostro progetto incoraggiamo il riutilizzo di molti oggetti a persone meno abbienti. Passamano si è rivelato anche un progetto di inclusione sociale, perché almeno la metà dei nostri volontari sono donne straniere.

Grazie ad Alessandro Borzaga, per la disponibilità. Moda e Style vi ricorda che potete seguire le iniziative di Passamano sulla sua pagina Facebook.

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