“Le foto possono dividere, possono
denunciare, possono ridicolizzare, possono minacciare. La foto che mi ha
permesso di vincere il concorso fotografico “Eredità ed identità”
incontro di culture, indetto dal Circolo Acli di Meda narra proprio la
storia di un incontro tutto al femminile. È un incontro che profuma di
rose, essenza molto usata nella preparazione di dolci marocchini, e
parla di mani e di sguardi, narra della condivisione di un sapere antico
che ci è stato svelato. In occasione della festa del paese è stato
chiesto ad alcune donne della comunità marocchina se potevano
contribuire, con i loro dolci tipici, all’organizzazione di una piccola
merenda. Spesso si pensa che condividere cibi etnici sia un primo passo
verso l’integrazione, come se la possibilità di assaggiare qualcosa di
“diverso” , preparato da mani sconosciute e con misteriosi ingredienti
infondesse a tutti i fruitori, l’impegno e la tolleranza necessari per
andare veramente incontro all’altro. Io penso invece che la condivisione
nasca dal fare insieme, dall’unire le mani, dalla possibilità di agire
un linguaggio che non è solo quello verbale, ma è molto più antico e
comprensibile. Penso che la vicinanza si costruisca anche attraverso la
voglia di conoscere ed imparare sporcandosi un po’ le mani. Aprendo le
nostre case a laboratori improvvisati che a fine giornata lasciano il
profumo di rose, l’odore acre del forno a gas che le donne marocchine
usano per cuocere i biscotti, il suono delle risate, la curiosità e
l’impegno. La scoperta che dietro ogni piccolo gesto c’è un mondo, una
storia, un colore, che non sempre ci è dato di capire interamente,
possiamo solo annusarlo. Avvicinarsi alle loro storie senza fretta e con
rispetto Questo è quello che è successo un venerdì di ottobre a casa di
un’amica generosa e questo è quello che ho avuto il privilegio di
fotografare. Ringrazio profondamente Silvia che è capace di trasformare i
confini in abbracci e l’opportunità di esporre qualche frammento di
immagini di quel pomeriggio.”
Ed ecco le foto che forse meglio la
rappresentano, portandone in luce l’animo poetico, ma forte, concreto,
oltre all’immagine che le ha valso la vittoria per il concorso
fotografico “Eredità ed Identità” categoria “Mi tendo: incontro di sguardi diversi“: L’Impegno.
“Gesti antichi”
“Gli stessi gesti e gli stessi movimenti in terre lontane da quelle dove imparai, dove qualcuno, da sempre, insegna”
Ottobre 2013, Lentate sul Seveso
“Il fare” Femminile
“Esiste un modo per condividere, non è fatto solo di parole ma di mani, di sguardi e di profumo di rose”
Ottobre 2013, Lentate sul Seveso
“L’ Impegno”
“Se posso imparare da te, se tu puoi insegnarmi…allora i nostri confini possono diventare abbracci.”
Ottobre 2013, Lentate sul Seveso
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