OrtoRomi è una azienda
di cui abbiamo avuto più volte modo di parlarvi, tra le aziende leader
di mercato nel settore ortofrutticolo, presente all’interno
dell’esposizione universale, grazie alla partnership con CIR Food. Nei punti di ristoro da quest’ultimo proposti, (Chicco Tosto, Let’s Toast, Via Vai, Tracce) potrete gustare i prodotti Insal’Arte di OrtoRomi.
L’Esposizione Universale, di cui ormai
molti parlano da mesi e’ un avvenimento che nella storia di un paese
resterà negli annali e di cui probabilmente le prossime generazioni
leggeranno sui testi scolastici. “Nutrire il Pianteta, Energia per la
Vita”. Impossibile racchiudere le nostre impressioni in un solo
articolo, percio’ ci auguriamo vogliate seguirci in questo escursus
attraverso Expo 2015.
Cosa ha portato Expo 2015 agli italiani e
ai turisti che ne affollano i padiglioni? Un segnale di rinascita per
un futuro prossimo legato alla fine di sprechi, energetici, in termini
di sostenibilità e alimentari. L’attenzione è evidentemente ed
ovviamente catalizzata dalla coreografia che le costruzioni
rappresentano. Talvolta pare, che molti si trovino all’ interno di un
parco divertimenti. L’importanza del messaggio e’ inequivocabile ma,
osservando i visitatori intorno a noi, non sapremmo quanto sia colto.
Un aspetto che vogliamo considerare,
prima di percorrere insieme a voi i padiglioni che abbiamo trovato
maggiormente interessanti, è che effettivamente in buona parte dei casi
le aspettative sono sopravvalutate. All’interno dei padiglioni, a volte
non vi e’ molto da osservare. Dopo lunghe attese ci si imbatte in
brevissimi filmati più o meno promotori del paese, in altri pare che
tutto si traduca in vendita dei prodotti locali. Attualmente nessuno dei
nostri accessi ha avuto modo di godere di assaggi di alcun tipo, e i
ristoranti hanno un costo piuttosto elevato. Considerando il costo del
biglietto e i temi principi dell’esposizione, si avverte la mancanza di
qualcosa. Senza dubbio di più abbordabile. In questo senso, pregevole la
disposizione di case dell’acqua lungo il percorso per evitare sprechi e
colonnine dove in emergenza poter ricaricare la batteria del proprio
telefono cellulare.
L’ingresso a Expo2015 a partire dal padiglione zero catapulta in una dimensione dove il percorso riporta
al principio, segnato da civiltà rurali, trasportandoci poi attraverso
una velocissima evoluzione e alcuni preziosi reperti, in un antro colmo
di spazzatura alimentare (di cartapesta), costituita da tutti gli
sprechi che il mondo moderno sembra non considerare.
Il decumano conduce e guida gli
avventori attraverso l’esposizione, il percorso punteggiato da
gigantesche strutture che riproducono carri carichi di cibo, dai
vegetali al pesce. Naturalmente ogni paese ha affrontato i temi e i
valori su cui Expo 2015 ha fondato le proprie basi in termini
assolutamente differenti.
Particolarmente apprezzato il padiglione
Austriaco dal tema “Respira. Austria” tanto straordinario quanto
“semplice”, la riproduzione di un bosco austriaco. Camminando per lo
stretto sentiero tra gli alberi lettere luminose fanno capolino, a
formare la parola Breath (respira). Proseguendo e andando incontro al
punto di ristoro si resta, senza particolari espedienti, se non un gioco
di prospettiva, dinanzi alla parola Eat (mangia), finendo poi per
trovarsi unicamente di fronte alle lettere AT. Austria. Di grande
impatto e dal grande significato. L’Austria si presenta forte della
positiva opinione mondiale per l’alto tenore di vita e l’impegno,
riconfermato a tutti gli effetti rispetto al consapevole uso e allo
sfruttamento delle risorse naturali.
Altro plauso certamente meritato dal
padiglione del Regno Unito, il cui tema e’ “Coltivato in Gran Bretagna,
condiviso globalmente”. Una sorta di grande alveare e a tutti gli
effetti celebrato, la visita si snoda tra rumori ed effetti visivi
realmente registrati in un alveare della Gran Bretagna. Ad accogliere i
visitatori verso l’affascinante struttura, un giardino e un frutteto dal
profumo inebriante (in tutta franchezza una delle cose che
difficilmente dimenticheremo e’ il profumo dei giardini e degli orti
ricreati per l’occasione). Novita’ ed innovazione, educazione e
sicurezza alimentare nel rispetto non solo del nostro benessere, ma
scelte consapevoli anche per il futuro dei paesi in via di sviluppo.
Veniamo ora al padiglione russo, il cui
tema e’ “Crescere per il mondo. Coltivare per il futuro”. A nostro
avviso, uno tra i padiglioni più completi e che bene illustra il
percorso fatto dal paese grazie al proprio patrimonio scientifico,
elemento determinante per lo sviluppo agricolo e alimentare, nonché di
approvvigionamento per il resto del mondo. Audiovisivi, oggetti,
installazioni, atte a presentare la vastità del territorio russo, infine
l’immancabile ristorante e una terrazza tale da togliere il fiato.
Il
padiglione Polacco rimanda alla forma di una grande scatola, forma
richiamata dalle scatole di legno che ne ricoprono la superficie,
scatole di mele. Non a caso il prodotto più esportato dal paese sono le
mele. Bellissimo il “giardino magico”, percorrendo un frutteto grazie a
un gioco di specchi si ha l’illusione di uno spazio infinito ed
effettivamente magico. Un percorso che guida attraverso le coltivazioni e
lo stile di vita.
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