A suscitare la nostra immediata curiosità è IN EXTREMIS (Corpi senza pentimento), il progetto che comprende la fotografia, ma ad essa non si limita. Definite nella biografa di Sandro come “racconti” di un mondo in caduta, queste fotografie sono ricostruzioni accurate di un momento di rottura fra le imposizioni e gli stereotipi da cui siamo bombardati e la caduta di una maschera, la nostra.
Sandro, la “caduta”, trait d’ union dei tuoi racconti fotografici è elemento di grande impatto visivo, per il quale ti affidi ad attori professionisti. Come ti rapporti con i tuoi “modelli” e come suggerisci loro la fisicità da rappresentare per lo scatto?
Sono
quasi sempre io a sacrificarmi prima dello shooting. Vado in posizione
per cercare di capire cosa voglio e lo posso scoprire solo
“interpretando” la caduta. Mentre sono lì, immaginiamo alla fine di una
scalinata, con il corpo vado alla ricerca delle zone che mi piacerebbe
sembrassero scomposte, spezzate, da fuori. Più il mio corpo soffre, più
sorprendente sarà il risultato dall’esterno. Quella è la chiave magica
per trovare la posizione perfetta. Una volta che il set è pronto,
comunico all’attore ciò che desidero ricreare e lo aiuto a mettersi nel
punto indicato, spesso scontrandomi con tensioni muscolari inaspettate
che complicano un po’ le cose. Il fatto che io per primo viva con il
corpo la caduta che affronterà il modello, e quindi trovare posizioni
scomode, non vuol dire che ci riuscirà lui. Sono i rischi del mestiere.
Mi è capitato un paio di volte di aver buttato un’intera giornata di
produzione, perché non ero riuscito ad ottenere la posizione che avevo
in mente. Ci sono poi casi in cui non devo neanche mettermi lì a
mostrare, chiedo quello che voglio e mi danno più di ciò che avrei
desiderato.
La
ricostruzione degli scenari è molto accurata, i colori vividi, corpi
scomposti a stringere tra le mani l ultimo baluardo di ciò che in realtà
li ha portati al limite. Il primo impatto suggerisce un sorriso, uno
sguardo più attento provoca un istantaneo immedesimarsi e ad avvertire
un sentimento di denuncia molto personale. Ci piacerebbe conoscere come e
quando il progetto ha preso vita.
É iniziata un pò per gioco a settembre dello scorso anno. Chiedevo ai miei colleghi amici attori di giocare con me, di intraprendere questo viaggio bizzarro di corpi caduti in un mondo reale, ma artefatto. Andando avanti, sentivo l’urgenza di aggiungere cose, informazioni e quindi arricchire con oggetti che spesso loro tenevano stretti in mano, esattamente come era successo a me pochi mesi prima durante un brutto incidente in bicicletta. Quando mi sono rialzato da terra, sanguinante e con una brutta frattura alla mano destra, mi sono reso conto che proprio in quella mano tenevo stretta la barretta proteica che avevo comprato dopo l’allenamento in palestra. Stavo raccontando la mia esperienza personale senze rendermene conto. Siamo vittime delle “cose”. E’ questo il grande dramma per tutti, nessuno escluso.
É iniziata un pò per gioco a settembre dello scorso anno. Chiedevo ai miei colleghi amici attori di giocare con me, di intraprendere questo viaggio bizzarro di corpi caduti in un mondo reale, ma artefatto. Andando avanti, sentivo l’urgenza di aggiungere cose, informazioni e quindi arricchire con oggetti che spesso loro tenevano stretti in mano, esattamente come era successo a me pochi mesi prima durante un brutto incidente in bicicletta. Quando mi sono rialzato da terra, sanguinante e con una brutta frattura alla mano destra, mi sono reso conto che proprio in quella mano tenevo stretta la barretta proteica che avevo comprato dopo l’allenamento in palestra. Stavo raccontando la mia esperienza personale senze rendermene conto. Siamo vittime delle “cose”. E’ questo il grande dramma per tutti, nessuno escluso.
In
base a quale criterio scegli le location dove dar vita ai tuoi
racconti? La tua ultima fatica sappiamo aver preso vita a Barcellona…
L’ironia
dei tuoi i”racconti” è innegabile, tragicomici talvolta, viene da
domandarsi come ci si potrà rialzare da uno schianto simile. Una linea
sottile separa caduta e rinascita di una nuova consapevolezza. Come ha
affrontato Sandro le proprie cadute?
Solo
accogliendolo il dolore, guardarlo dritto negli occhi, solo così lo si
può gestire. Spesso facciamo l’errore di evitarlo. Sentiamo che sta
arrivando un temporale e subito si corre ai ripari stordendoci con
qualunque cosa ci capiti sottomano pur di non pensare. La mia di caduta è
stata prima spirituale poi fisica, con l’incidente in bici, la più
violenta. Ma anche quella che mi ha costretto a riflettere. Ed eccomi
qui, a parlare delle foto che mi hanno cambiato la vita.
Hai mai immaginato un seguito per i tuoi “racconti”, una sorta di “the day after”?
Si,
ci penso continuamente ma non mi diverto, non mi fanno ridere. Io di
base mando avanti questo progetto, perchè sono il primo spettatore a
ridere delle foto che faccio. Se mi devo pendere troppo sul serio non mi
diverto più e credo di aver raggiunto il massimo della comicità con gli
schianti a faccia in avanti, per come la vedo io. Non c’è niente che mi
faccia più ridere delle cadute.
Assolutamente
si! Io continuo ad essere un grande ottimista nonostante tutte le
mazzate che prendo. Il mio sogno è che le foto ti costringano ad
interpretarle, poi magari possono anche non piacerti, ma di sicuro non
puoi fare a meno di osservarle. Questo è il mio desiderio più grande,
che dopo un primo impatto positivo o negativo che sia, possa nascere
nello spettatore anche una sola piccola riflessione sulla nostra
condizione umana.
Sono
appena tornato dall’Olanda, dove abbiamo allestito una mostra che
terminerà a gennaio, il 21 novembre inauguro quella che farò a Roma, la
mia città e dal 6 al 9 febbraio saremo presenti alla Affordable Art Fair
di Bruxelles. Maggio o giugno a Barcellona. Insomma, non mi posso
lamentare.
Moda e Style ringrazia Sandro Giordano Remmidemmi
e invita tutti voi, cari lettori, a seguire i “racconti per immagini”
di questo artista delle cadute; a tutti gli amici romani, raccomanda di
non mancare, di accorrere numerosi a visitare IN EXTREMIS_Bodies with no regret presso BGallery, da domani fino al 7 Dicembre, Piazza di Santa Cecilia 16!
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